La lavorazione Black o Blake deve il suo nome all’uomo che nella seconda metà dell’Ottocento rivoluzionò il mondo delle calzature: Lyman Reed Blake. In poche parole, la lavorazione Black comporta l’utilizzo di un’unica cucitura (singola o doppia) che tiene insieme la suola, la tomaia, il sottopiede e la fodera.

Questo processo implica una realizzazione che richiede estrema precisione, ma che al contempo risulterà essenziale ed elegante proprio perché abbatte processi intermedi che potrebbero “appesantire” l’estetica della scarpa.

La Black è facilmente riconoscibile in quanto la cucitura essendo appunto unica, è visibile anche all’interno della scarpa.

Nella parte esterna, cioè quello della suola, per evitare che il filo tocchi il suolo vengono eseguite specifiche lavorazioni che permettono la scomparsa del filo. Allo stesso tempo, questo tipo di lavorazione permette di ottenere un’ottimo isolamento dall’ambiente esterno e una buona resistenza.

Si tratta di una finitura molto elegante, spesso associata a scarpe “da gentleman” come alcuni tipi di mocassino, molte varianti di Francesina, di Derby e di Monk.

Si tratta di una lavorazione usata soprattutto per le scarpe in pelle poiché riesce a sollecitare il meno possibile la materia prima, mantenendola intatta nella sua genuinità.

Vien da sé che sia la lavorazione eletta per scarpe artigianali e di pregio, come quelle realizzate in pelle italiana e prodotte con metodologie antiche tipiche del “fatto a mano” made in Italy.